14 aprile 2013

Alle 23 di un giorno di aprile... sognare il contagio!

Alle 23 di un giorno di aprile sognare il contagio.

Può cominciare tutto da una brutta storia per la quale si attiva uno strano meccanismo che ordina a non sai quali tue  cellule cerebrali di rifornire la mente di cose positive. 
Cellule che sembrano impazzite perché a costo di fare i doppi turni le cercano per giorni  e giorni... ma poi son settimane e mesi... alla fine dovranno pure trovarle e sai già che le scaraventanno nel buio della negatività che ti viene vomitata addosso.

Quando si dice che da tutto qualcosa si impara... sì, è così,lo so, anche se conosco pure  tutta la difficoltà nel non farsi offuscare completamente la vista del cuore!

Alle 23 di un giorno di aprile sognare il contagio:

Un uomo che ferma l'amico prossimo a buttare una cicca in terra indicandogli un cestino a due passi... l'amico che la spenge sul metallo del cestino e poi la lascia cadere nel tondo del contenitore.

In posta una coppia di anziani che entrano e una ragazza che silenziosamente si alza. L'anziana che senza degnarla di uno sguardo si siede, mentre un ragazzino osserva la scena con l'incognita visibile negli occhi.

In stazione una ragazzina sulle ginocchia di una donna  avvolta nella sua veste  troppo celante ma che svela tutto il peso di una condizione difficile... uno sguardo di piccina che non c'è per lasciare posto a quello di una persona quasi adulta e diffidente che però sai lì ad attendere solo un sorriso. E tu glielo regali e gioisci di quanto belli diventano i suoi occhietti nel ricambiartelo.

Nelle scale un mazzo di chiavi lasciato nell'ascensore e una donna che le prende e bussa porta a porta per capire chi le ha perse.

Alla fermata dell'autobus due occhi si soffermano su una scarpetta persa di bimbo e messa in sicurezza sulla cassetta che elargisce i biglietti.

L'indomani alla cassa  una fila che sembra infinita. Fra sguardi pieni di non-provarci, una ragazza si gira, ti sorride e con la testa ti fa cenno di passare per quell'unica scatolina di ceci che hai in mano.
Il signore innanzi a lei incuriosito si era girato pure lui e ora ti lascia passare. Va' meno due... forse ce la fai a correre davanti scuola e farle la sopresa.

Alle 23 nel tuo letto sogni il contagio... ma c'è qualcosa che non va: l'incognita negli occhi di quel ragazzino dallo sguardo del cuore vigile e sensibile

Chissà forse domani rifarai quel sogno e vedrai  attive le cellule riparatrici nella sua mente!

Un piccolo racconto riflessivo scritto poco tempo fa, sognando davvero "il contagio del piccolo gesto"... non pensavo a nulla che non sappiamo già tutti: che cominciando a prestare attenzione ai dettagli, come anche a quelle piccole cose apparentemente insignificanti di ogni giorno, bisognerebbe "cibarsi " dei gesti quei pochi buoni che riceviamo o osserviamo, perchè poi le nostre cellule riescano a trovare sempre del positivo in tutto senza dover fare i doppi turni e finire un giorno debilitate irreparabilmente da una corsa per cui non erano state progettate.

Buon inizio settimanaa voi... sperando tanto lo sia anche per me!


5 commenti:

Cavaliere oscuro del web ha detto...

Le grandi cose iniziano sempre dai piccoli gesti.
Buon inizio di settimana.

Sabrina ha detto...

I piccoli gesti allietano la giornata, a volte basta un sorriso.
Ti auguro anch'io che la prossima settimana scorra serenamente.
un abbraccio

antonella ha detto...

Mi è piaciuto molto, davvero tanto...speriamo nel contagio... Un bacio!

lella ha detto...

Cerco sempre di compierli questi piccoli gesti, ma temo che ormai appartengano solo alla generazione di noi "vecchi".
A scuola saluto i bambini uno ad uno quando entrano in classe, li ringrazio se mi porgono qualcosa, chiedo loro il permesso di usare il temperino o la gomma che hanno sul banco, e via discorrendo, ma ben pochi seguono i miei esempi: che in famiglia ne abbiano di troppi negativi?!

elsa ha detto...

Ciao cara buon inizio di settimana anche a te, un abbraccio
Elsa

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