30 dicembre 2012

Francobollo dedicato e auguri a chi mi vuole bene!

Salve, 
ci siamo pure stavolta con un'altra fine d'anno e mi anticipo oggi  con gli auguri perchè fra intasamento linee e tempo ridotto , poi chissà!
Per prima cosa gli auguri li faccio a tutti coloro che hanno bisogno: che i 365 giorni a venire possano portarvi tutto ciò che vi è mancato di necessario nel 2012 e non solo materialmente.
Poi auguri a chi mi pensa, a chi mi vuole bene, a chi mi ha incrociato anche solo per un momento e ne abbia trovato piacere che sia stato scrivendosi, parlandosi o guardandosi.
A voi dedico questa frase:
 "Non smettere mai di correre verso un traguardo, non smettere di essere te stesso, lotta sempre per ciò che desideri.
Vivi per la tua vita, ama chi ti ama e aiuta quando puoi, sogna sempre mete impossibili, regalati in ogni istante attimi di vita eterna e in tutto questo immenso vivere racchiudi la magia dell’amore..."
Madre Teresa di Calcutta


Poi c'è un augurio particolare che desidero fare per la prima volta con tutto il cuore.
Ho coniato un francobollo apposito con cui spedirò certi auguri:
 
Ops ...non si legge bene... ingrandisco anche questa scritta : 
"Possano i pidocchi di mille cammelli popolare le mutande di chi mi vuole male... e questi avere le braccia  così corte da non potersele grattare"

Sapete com'è... a Natale siamo tutti più buoni... ma a Capodanno si sparano i fuochi e io metterei volentieri qualcuno nella polvere che compone certi botti.

Auguri per questo 2013 a tutti!

23 dicembre 2012

Natale : Auguri e un pensiero per me

Salve,
alla fine anche in casa mia è giunto Natale, 
anche se parecchio più mesto degli altri anni... perchè appunto  c'è solo voglia di tranquillità e calore.
Questi inaspettati cabochon (che quasi quasi io e Lucia stavamo per credere dispersi) hanno fatto la loro parte di sorpresa. Ora vediamo quando e cosa ne riuscirò a fare appena mi tornerà voglia di prendere le perline in mano. Intanto ringrazio di cuore  la Lu.
Ci stiamo godendo quelle sensazioni semplici dello starsene davanti alle luci dell'albero,
immaginando vita nel presepe,
 sperimentando qualche ricetta  fra cui dolci e qualche cosa per la mia dieta vegetariana alla scoperta di nuovi sapori e alimenti...
 Poi nella pausa creativa in cui vegeto da qualche mese, non sapendomene stare  proprio mani in mano, ho inondato casa di fiorellini all'uncinetto, pescando da qualche video in youtube, ma per lo più andando di punti a piacere per vedere che ne vien fuori... e a quanto pare proprio male non fa nemmeno uncinettare a caso!

Non mi resta che lasciarvi il mio Buon Natale
 sperando sia sereno per voi che mi seguite e chi passa di qui anche solo a leggere,
che sia pieno di speranza per chi se la passa male, 
 che  doni sorrisi e gioia a  chi ne ha bisogno e soffi calore a chi ha freddo nel cuore.

21 dicembre 2012

Ok, ci siamo... o forse no?

Oggi scrivo l'ultimo post prima che il sole ci frigga tutti...no, così non va...
Eccomi a farvi un saluto prima che si avveri la profezia dei Maya...ma che sto scrivendo?
Ok, ragazzi, cominciamo a pregare perchè qualunque cosa stia per succedere la conseguenza sarà che tutto si bloccherà per backout mondiale e si invertiranno i poli...

Uffaaaaaa...come voglio cominciare questo post? 
E poi perché diamine lo sto scrivendo? 

Facciamo che vi dico 

Salve a tutti... come sempre ok? 
Lo so fin dall'inizio della prima volta che ho sentito di questa bufala sui Maya che loro non avevano mai previsto la fine del mondo.
Perchè hanno tenuto sottotono questa notizia: a Xultun,  in Guatemala dentro un antico edificio Maya, sono state scoperte, , alcune scritte murali che riportano riferimenti temporali calcolati con l'osservazione delle fasi lunari e dei movimenti di Marte, Venere e Mercurio, con le quali si possono conteggiare migliaia di anni sia nel passato che nel futuro. 
Insomma un calendario che si estende per oltre 7.000 anni, superando di gran lunga il 21 dicembre 2012, la data della presunta fine del mondo.
Perché ?????
E perché, invece di una raffica di documentari sulle tante ipotesi della vicina  fine del mondo , non hanno mandato un solo servizio per documentare come le odierne popolazioni di quei posti in Guatemala non sono affatto preoccupati della profezia dei loro antenati???????

Se devo preoccuparmi, se voglio lasciarmi impressionare , preferisco farlo riguardo la prossima esplosione solare che fra oggi e maggio 2013 dovrebbe scaricarci contro una massa di cosini... -protoni mi pare si chiamano- capaci di mandare in tilt tutto tutto e quando dico TUTTO capisc a me' , dal polo sud al polo nord.Una cosa per cui pare ci vorrebbero 5anni per ricominciare un minimo di ripristino... e intanto si decimerebbe mezza umanità.
Ma forse, pare... si continuano a fare ipotesi e a monopolizzare l'attenzione, a farci immaginare  di apprestarci a far scorta di pampers per adulti tanto ce la fanno fare sotto solo all'idea.

Ma neanche così mi preoccupo  perchè la mia idea è che 
-la vita ha un inizio e una fine, 
-la Terra ha visto altre estinzioni e altri ripopolamenti di esseri nuovi fino a noi e noi siamo stati i meno intelligenti visti certi comportamenti strafottenti che teniamo con madre Terra,
- nell'Universo ci saranno altri pianeti o masse o chissà cosa... a noi sconosciuti che di certo neanche sappiamo ancora cosa rischiamo ci distrugga... siamo solo una pallina popolata e ben più piccola di altre...e  da ignorante penso che pure questo ci ha fatto arrivare fino a oggi sfiorando impatti vari prospettati, ma pensare che la nostra sarà un'era infinita avrebbe del sovrumano.

Forse conviene guardarsi un po' di documentari di geologi, speleologi e company che analizzando secolari sedimenti di  metalli, rocce, detriti, e company farebbero comprendere anche a uno struzzo che la vita sulla Terra ha un ciclo fatto di inizi , fine e ri-inizi. Lo sappiamo tutti comunque ma perchè stressarsi a cercare risposte dove risposte non se ne possono avere?
Il mistero su tante altre cose scelgo di lasciarlo mistero perchè penso che certe risposte le sapremo solo dopo... quando saremo tornati ad essere pura energia nell'Universo che ci ha concepito.
Io spero solo di morire in due secondi e non vedere la morte di chi amo...e scusate se stamane indosso solo quel profumo lì... no, no, non quello di Coco Chanel ma... Egoiste!

18 dicembre 2012

Una favola a 6 mani: la corazza di seta.



 Salve a tutti,
anche se è tardi son qui un po' rimbambita dalla stanchezza ma col sonno tolto dal solito trambusto di certi strafottenti nel condominio.
Quindi ne approfitto in attesa che la palpebra cali irrimediabilmente per regalare quale pensierino di Natale a voi che mi seguite, una fiaba scritta con alcune amiche blogger... ringraziando Lylybets/Tiziana per avermi proposto questa partecipazione e Monica l'altra blogger amica in questo percorso.
E vi ricordo che fra due giorni scade il Giralibro di Natale... per lasciare un commento cliccate qui:
http://amichescrittrici.blogspot.it/2012/12/giralibro-di-natale.html 
                                                                               
Introduzione

La corazza di seta è il primo racconto breve scritto da tre blogger e dedicato all'importanza di ogni incontro, reale o virtuale che sia, come opportunità di crescita e di arricchimento personale per la nostra anima. Buona lettura, Tiziana.

                                                                    
La corazza di seta

Nell'argento di quelle notti serene d'estate, quando la luna brilla come un diamante ed il cielo sembra un telo di velluto, nasceva una farfalla di nome Lia. Così l'avevano battezzata gli animali del bosco la prima volta che l'avevano vista sbattere le ali con grazia su un colorato fiore di campo.  
Una vita lunga come una brevissima estate e un mondo intero da scoprire. Quante decisioni da prendere anche se sei una semplice farfalla! Da dove cominciare a “sentire” il mondo, per portartene nel cuore tutta la bellezza? Dalle piccole scoperte di quello che ci circonda, o puntare alle stelle e cercare di raggiungerle? La scelta più semplice e quella, insieme, più tagliente è lasciare scorrere il tempo senza strappare i fogli del calendario. Nessuna decisione, vivendo nell'indecisione, senza voltarsi mai indietro evitando così  di ascoltare il severo giudizio del tempo.Una farfalla, forse, dovrebbe vivere intensamente ogni attimo a sua disposizione e non fermarsi mai, nemmeno un'ora, a riposare. Così tanti pensieri affollavano la testa di Lia, rapita a riflettere, mentre le altre farfalle si separavano veloci nell'aria, fino a perdersi lontane, sempre più stanche e sole. Lia, invece, aveva scelto la sua casa in mezzo ai girasoli e all'edera, proprio dove era nata. Si premurava di conoscere gli animali che vivevano intorno, donando loro ascolto e amicizia. La piccola, infatti, aveva sogni nobili ed ambiziosi: voleva amare ogni attimo della sua vita, chiunque ogni nuovo giorno le ponesse incontro nel suo cammino e nutrirsi del loro amore come fosse nettare. Ogni animale, in fondo, si rivelava come un lontano e misterioso angolo del mondo. Il grillo, così frettoloso e scorbutico, era un amico così caro nelle notti d'estate: seduto su un filo d'erba le raccontava tante fantastiche avventure, come quella volta che si era bruciato le zampe saltando per ore su una distesa di sabbia rovente e brillante come l'oro. Lia poteva quasi sentire le ali arse da quella calura e sciupate per la fatica, immaginando di volare sopra questo Paese.           
E le sorprese non finivano mai: anche le vipere, che di solito gli animali osservavano con disgusto, potevano commuovere chi le osservava quando dalle uova appena schiuse un piccolo faceva a tempo a guardare il mondo, per abbandonarlo subito dopo. Provare commozione per chi, a prima vista, desta solo ribrezzo è un'emozione unica, che stravolge quanto pensavi possibile e razionale.                               
Tutti hanno un cuore ed un'anima, ma spesso è  molto difficile guardarvi dentro.

Durante una delle sue passeggiate svolazzando nel bosco, la farfalla Lia incontrò un insetto con otto lunghe zampe e l'aria poco rassicurante. Nonostante la prima brutta impressione Lia tentò di parlargli amichevolmente, ma la reazione del ragno Buck – così si chiamava quell'insetto diffidente e scontroso, come Lia avrebbe scoperto poco dopo – fu tutt'altro che amichevole. Il tenebroso insetto la cacciò via in malo modo, accusandola di avere invaso la sua zona e minacciandola di intrappolarla nella sua tela mortale. E  per darle una prova di quel che sapeva fare, nemmeno terminata la frase, le lanciò contro un filo della sua tela, ad una velocità e con una precisione tali che ottenne esattamente il suo scopo. La farfalla Lia, infatti, riuscì a sfuggire a quella trappola fredda e setosa solo per un soffio.                                 
Dopo un primo istante di sbigottimento, cominciò a volare sbattendo le ali con tutta la forza che aveva, di modo da scappare il più velocemente possibile da quel mostro. Durante quella fuga nel cuore della piccola Lia si scontravano, come in un vortice, sensazioni diverse: spavento e sbigottimento, stupore e curiosità, ma anche rabbia verso se stessa che aveva suscitato una simile reazione in un altro essere.

“Cosa ho sbagliato?” si chiedeva la povera Lia. Gli altri insetti avevano cercato di rassicurarla spiegandole che il ragno Buck era proprio scontroso ed aggressivo con tutti e lei non aveva fatto nulla di male; le raccomandarono, invece, di tenersi alla larga da quell'insetto, perché avrebbe potuto essere davvero molto pericoloso. Ma quel ricordo rimaneva indelebile nel tempo, si nutriva della curiosità di Lia e cresceva velocemente: quali mai potevano essere le ragioni dietro quell'atteggiamento ostile, quali fatti nefasti lo avevano spinto a diventare così crudele e spietato verso il mondo, da incattivirlo al punto da preferire un'arrogante solitudine ad una vita ricca di amore?                                            
Il cuore di Lia era tormentato da questi pensieri e non si dava più pace. Lia voleva capire. Forse Buck aveva indossato una maschera per tanto tempo e questa maschera era diventata ormai un muro che lo allontanava da tutti. Lia sentiva che, nonostante tutto, quel losco insetto meritava di essere tirato fuori dalla sua corazza.

Un pomeriggio assolato volando svogliata da un fiore all’altro Lia sentì provenire dal basso un borbottio che le sembrò familiare. E così, posandosi su una rosa bianca come le sue belle ali, scorse il ragno Buck che parlava da solo, convinto di non essere osservato da nessuno : “Quanto vorrei che foste ancora qui con me!” diceva malinconico mentre guardava qualcosa sul palmo della sua zampa.                                                 
Lia, per cercare di osservare l'oggetto che suscitava tanta commozione in quell'animale così rude si alzò silenziosamente in un breve volo e si avvicinò velocemente. Ma, proprio nell’attimo in cui scorse il ritaglio di una vecchia foto, il ragno Buck le stava già scagliando contro centinaia di fili di viscida ragnatela. Si era infatti accorto di lei dalla sua ombra in volo. Stavolta riuscì ad afferrarle una zampina e un’antenna e Lia fu costretta ad arrendersi e si lasciò tirare giù, a terra. Pur tremando per la paura la piccola non riusciva a liberarsi dall'immagine di due piccoli ragni che aveva avuto modo di scorgere nella foto di Buck. “No, ti prego, non ti ho fatto nulla, non volevo spiarti… ti prego lasciami libera e non mi vedrai mai più nei tuoi dintorni!”.    
Ma le suppliche di Lia non ricevettero attenzioni o risposta. Sentì tutte e otto le zampe del ragno che la cingevano per prenderla di peso. Si sentì appoggiata di nuovo ma non a terra, bensì su fili di paglia.           
Buck sembrava senza controllo, urlava ed imprecava contro Lia, colpevole di avere violato la sua intimità. In quei momenti l'esile farfalla, stretta fino quasi a soffocare, prese a sussurrare frasi che il ragno non riusciva a capire.            
Le erano tornati in mente i racconti della nonna Flora ed in particolare uno che narrava di cuori che si armano di un guscio di difesa in cui chiudersi ogni volta che esperienze dolorose ravvivano il ricordo di una memorabile delusione e sofferenza. Questi cuori, senza mai lasciarsi alle spalle il passato, avrebbero lasciato inspessire quel guscio al punto da farlo divenire impenetrabile.     
 Avrebbero vissuto nell'illusione di essere i più forti e furbi, di avere impedito al prossimo di ferirli ancora. Invece sarebbero stati solo animi deboli, che chiudendosi alle esperienze, rischiavano di arrivare alla morte senza aver elevato la loro anima. E quanto dolore in chi poi, pur decidendo di tornare indietro sui propri passi, infatti, era costretto ad accettare che era troppo tardi per trovare la via d’uscita desiderata.

Improvvisamente Lia fissò intensamente il ragno Buck e gli chiese di liberarla per un attimo, promettendogli che non sarebbe scappata ed avrebbe affrontato la morte con coraggio. Il ragno Buck sembrava disorientato da quell'atteggiamento fiero e sereno, anche se non la smetteva di minacciarla.    
Nel frattempo intorno a loro si erano radunati, ormai, tutti gli animali del bosco e la commozione per la povera Lia si diffondeva velocemente nell'aria.    
Nessuno dei presenti pensava che il ragno avrebbe ascoltato la preghiera della piccola amica e tutti tremavano al pensiero di come l'avrebbe giustiziata. E, quando il ragno si avvicinò a Lia e le sferrò un velocissimo colpo vicino al petto, un urlo violento di paura si levò intorno, seguito da tanta meraviglia nel vedere Lia liberata da quei fili insidiosi.

Lia continuava a fissare il ragno con fermezza e dolcezza, gli si avvicinò e lo afferrò con forza stringendolo in un abbraccio. Il ragno era come pietrificato. Lia gli sussurrò qualche parola ed il ragno scoppiò in un pianto disperato :- Non è stata una tua colpa, perdonati per quello che è successo ai tuoi cari. Meriti di vivere nella gioia !-     
Quelle parole erano come lance scagliate nel cuore di quell'animale così tenebroso, Lia continuava a ripeterle come in una magica cantilena. E, dopo lunghi minuti di gelo, come per magia il ragno ricambiò l'abbraccio e sul suo viso comparve una luce chiara dove c'era disperazione.         
I suoi occhi, prima tenebrosi e duri, ora apparivano incredibilmente luminosi e sereni. Da quel momento il ragno Buck decise di abbandonare la sua corazza, di lasciarsi il passato alle spalle e di aprirsi nuovamente alla vita. E la vita, da quel giorno, prese a donargli amicizia sincera, amore e tanta pace. Si era liberato, infatti, di quelle catene che lo allontanavano dal suo bene, quel bene che pensava nel profondo di non meritare. Un semplice gesto di amore aveva creato in lui il miracolo della trasformazione.

C'è chi si riveste di una corazza che, pur di seta, nasconde un animo forte e temerario, mentre altri si coprono di ferro ed bastoni contro il mondo solo per proteggersi da chi è in grado di leggere la loro debolezza. Queste sono scoperte che si rivelano lungo il corso della vita, come doni lasciati sul nostro sentiero, a spiegare tanti dubbi e mettere in dubbio le nostre certezze. Il cuore di Lia era un cuore molto saggio che, dal primo giorno della sua esistenza, era andato alla ricerca continua di sorrisi, cercando nel confronto con il prossimo la propria evoluzione. 
Come il baco di una farfalla, pian piano s'avvolge di un filo fino a rivestirsi di una corazza di seta che un giorno bucherà da se per rinascere trasformato ed arricchito. Questi cuori che, da ogni esperienza fatta, avranno tratto una nota di colore e di conoscenza troveranno facilmente le scale per il cielo. E, giunti alla sua fine, non dovranno nemmeno bussare a quella meravigliosa porta, colata di oro ed arricchita da una pesante maniglia luccicante, perché per loro sarà rimasta socchiusa.
Autrici:




Data di creazione: 15 Dicembre 2012.

 

15 dicembre 2012

Giralibro di Natale

  
Rieccomi qui, con ancora ingranata la prima verso il farsi invadere dallo spirito natalizio ma è già qualcosa essere riuscita a fare presepe e albero... e quindi la prossima volta sperando di aver editato le foto ne posterò qualcuna, anche se non ci sono grandi variazioni da come l'ho fatto l'anno scorso. Per il resto grande pausa creativa perchè proprio son mentalmente ferma.
Per adesso che ho poco tempo volevo solo segnalarvi il Giralibro a cui potete partecipare con un commento lasciato entro il 21 nel blog Amiche scrittrici  e con cui potete vincere il libro come nuovo "per l'amore basta un clic" di Rainbow Rowell . Trovate anche la recensione nel blog segnalato.

Buon weekend a tutti... noi sotto la pioggia battente... spero meglio per voi!

7 dicembre 2012

Che barba che noia...

7 dicembre 2012
E no, non è mica normale che quest'anno non mi vien proprio sentore di spirito natalizio?
E' un po' che non prendo perline in mano,
ma slaneggio con l'uncinetto
e purtroppo pure lì faccio e sfilo di continuo.
Ok, oggi faceva davvero più freddo del freddo 
di questi ultimi giorni.
Sì, ho tirato fuori le scatole di presepe e albero,
 ma io son quella che per fine novembre ce l'aveva già tutto fatto...
Sì, ho visto panettoni e addobbi nei negozi già da un po', ma non mi ci fermo manco a curiosare!
Ho letto dei post di primi scambi di pensierini e visto video di idee creative da fare,
ma come sopra... 
io per fine novembre ho di solito già scritto pure i biglietti da spedire e per la prima settimana di dicembre
 erano belli che imbucati alla posta...
mi sa che sarà il primo anno che non spedirò auguri...
perchè se ci riuscirò, di certo arriveranno a feste finite!

Insomma al momento guardare il calendario mi fa quest'effetto:
 e non mi fa effetto neanche l'ipotesi della fine del mondo!
Che dite urge iniezione di sostanze euforizzanti?
Che so, magari dosi zuccherose a dosi massicce...
Sarei indecisa fra il mitragliarmi l'intestino 
con cioccolattttini e meringhe
e un megabiberon di cioccolato fondente all'arancia!
Sarebbe un suicidio però, visto che son appena uscita dall'influenza ... intestinale!
Intanto domani mi costringo a fare un giro al mercato... 
e pare che dovrà essere sotto la pioggia
e vediamo se mi viene qualche idea 
almeno per qualche pensierino da fare! 

Voi a che punto siete con le idee 
e col termometro della febbre natalizia?

2 dicembre 2012

Mi son fatta un regalo... e ve ne lascio uno!



Eh, sì, me lo son proprio fatto sto' regalino... perché era una delle cose a cui pensavo da mesi, mesi e mesi!
Da chi me le son fatte fare? 
Ne ho girati di siti appositi e infatti ultimamente avete visto che dal sito Moo ne avevo presi anche dei campioni, ma prima avevo già deciso che potevo provare a farle da una creativa come me... in fondo amo l'handmade e non solo farlo.
Poi così ci si dà una mano fra noi, no?
Quindi ho scelto JhoBbyes che ha il suo bel blog in cui trovate creazioni handmade e di grafica appunto.
Vi consiglio di rivolgervi a lei se volete etichette, cartellini e company... io l'ho trovata molto professionale e disponibile.

Ma adesso vi lascio e vi lascio con un mio(ovviamente lungo) racconto, scritto mi pare agli inizi del dicembre 2009 in cui si evidenzia alla fine un detto di Sant'Agostino: "la misura dell'Amore è l'Amore senza misura". 
Un racconto a cui sono legati tanti ricordi perchè in quel periodo scrivevo in  un forum che mi ha dato tanto per le persone che ho conosciuto e ancora oggi con una parte di queste amiche condivido una parte di me e della mia passione per la scrittura.
Buona domenica e buona lettura... 
IL COLLOQUIO
Seduta sugli scalini della maestosa Chiesa mentre la luce gialla l'illuminava, lei era intenta ora a guardare la sua ombra, ora ad alzare gli occhi sulle figure passanti oltre la cancellata.
Non riusciva a decidersi ad entrare. Sentiva che, una volta dentro, si sarebbe potuta pentire di ogni cosa la sua bocca avesse proferito.
La stanchezza fa brutti scherzi, la rabbia peggio. Il dolore di sapere che tanto era tutto inutile, che, se anche con la Sua probabile intercessione, lei avrebbe sentito comunque per il mondo quel dolore nel profondo vigile e attivo. Un dolore che le appariva come un suo problema. Si chiedeva che stava a fare li', perché mai fosse venuta a Lui ?
In fondo aveva sempre colloquiato a casa col Suo assistente e gli Altri che facevano da tuttofare. Oggi questo Santo e domani quell'altro li trascinava persino in bagno mentre faceva gli affari suoi,  in discorsi e suppliche, in richieste e ringraziamenti.
"Un po' assurdo" pensava Abul. E a lei aveva espresso questa perplessità il terzo giorno insieme. Lilli aveva risposto che un Angelo non doveva vedere il luogo in cui lei lo portava ma solo lei e sentire quel che aveva da dirGli. E  poteva dire al suo Capo che avrebbe potuto fare di meglio e creare giornate di... che so... 56ore.
L'Angelo smosse con brivido le ali pensando a che immane stanchezza avrebbe sentito in un caso del genere. Lei lo stava guardando aggrottando la fronte e si erano capiti al volo. Gli sorrise con un guizzo narciso.
Adesso però davanti a quella Chiesa sentiva su di lei lo sguardo di Giovanni e qualcuno dei suoi giovani che vagavano felici lì nello spiazzo. Provvedevano all'addobbo della cancellata e i cespugli per il Capo e tutti.
Le luci intermittenti poste di fronte stonavano un po' con la gentilezza e la discrezione di quei loro addobbi semplici, opera di bambini e adulti che badavano sempre all'essenza delle cose. Al di là della via invece si cercava solo di pubblicizzare il Signor Hotuttoio che a poco a poco aveva comprato mezzo mondo promettendo fortune e alimentando le illusioni di disperati senza speranze effettive.
Lilli sentiva solo di doverGli parlare prima che le signore Stanchezza e Rabbia l'accogliessero definitivamente in casa loro il giorno che, un passo più in là nel tempo, si fosse trovata pure lei ad ingrossare le fila di quei disperati.
Aveva mandato avanti Abul per avvertirLo che chiedeva un colloquio urgente, per fargli dire che lei avrebbe voluto parlare senza interruzioni. In cuor loro, entrambi sapevano che ce ne sarebbe voluta di forza di volontà per ascoltare il pentimento sugli arretrati di mezza vita.
Quando finalmente si decise si alzò e si tolse il cappello di lana. Si sistemò i capelli rossicci e si schiarì la voce delle idee.
Spinse la pesante porta con la spalla e guardò direttamente Lui, lì di fronte a sè. Gli avrebbe voluto dire: "Abbassa quei fari". Le sovvennero dei ricordi di quando era bambina. Sapeva solo concentrarsi sul suono dell'organo e l'ascolto dei canti, sui visi delle fanciulle così sicure di sè a boccheggiare parole osannanti. Si ricordò di quella ragazzina che era, prima di decidersi a smettere di andare da Lui e che sapeva avvertirne l'odore a mille miglia.
Lo vedeva accanto alla vecchietta col bastone, vicino alla madre stremata dalle brutture subite, lo sentiva nell'odore dell'incenso che la signora del primo piano amava emanare per profumare la casa.
Poi più nulla. Lilli aveva di colpo smesso di vederlo e sentirlo perché il Signor Hotuttoio le aveva rapito lo sguardo. Aveva iniziato a mostrale e ricordarle sempre più spesso che il suo Capo rischiava grosso e che di lì a poco avrebbe potuto cederGli il titolo tanto ambito.
Ma erano passati 20anni e sì, l'emerito pessimo Signor Hotuttoio ne aveva fatta di strada, ma tutta mettendo sgambetti e dando illusioni. A Lilli continuava a frullare in testa che tanto prima o poi delle cose false ci si accorge.
Da tale pensiero si rese conto che era per questo che non aveva perso la fiducia nel suo Capo, anche se non l'aveva voluto più incontrare di persona.
Adesso lì, davanti alla sua luce immensa e abbagliante lei pensò che, per farla pentire, Lui le avrebbe chiesto in cambio i suoi occhi. Ma, mentre pensava vide a poco a poco diminuire il bagliore e spuntargli avanti la Sua lunga barba bianca. Lui le stava tendendo un braccio intorno a cingerle le spalle per invitarla a sedersi accanto all'organo sulla destra dell'altare.
Lilli era stordita, confusa, il cuore a mille, la fronte sudata a tradirla dell'ansia e della paura, del senso di colpa e di vergogna. Tutte sensazioni che si erano impossessate di lei da qualche decina buona di minuti.
Lui si sedette su una sediolina da bimbi, quella della chierichetta Merylù. Poi la invitò silenziosamente, con un cenno del capo,  a sedersi sulla poltrona di velluto ambrato del parroco Don Francesco e la guardò come a dire:-"Allora?".
L'agitazione le salì. Aveva creduto che anche se poteva fare il suo monologo, pur senza sapere fin dove si sarebbe spinta, Lui finalmente le avrebbe risposto.
Guardò Abul preso a bisbigliare con San Giovanni Bosco, lì sotto l'arco di fronte sulla destra del corridoio.
"Mi risponderà vero Abul?". Avrebbe voluto chiedergli questo, ma Lui neanche si girava un attimo.
Le stava per sovvenire un'imprecazione di quelle che cominciano con "Dio mio"... ma che faccia tosta se non si fosse controllata e trattenuta con proprio l'Onnipotente lì accanto a lei. Dio scosse la testa e le fece avvertire una leggera impazienza di sentirla proferir pensieri e parole migliori...
Per un attimo Lilli sentì la voglia matta di essere riportata indietro nel tempo.
Per farsi forza e iniziare il suo monologo pensò al Signor Hotuttoio... a sua nonna che aveva accettato di andare a Lui con sofferenza, alle cose assurde della vita come la notizia di quella piccola di sei mesi morta nel sonno...
La rabbia le salì dentro e iniziò:
<< Senti Signore io ho bisogno di una risposta: ma tu sei davvero Onnipotente??? No perché sai, guardo Abul che aiuta me e San Giovanni che si prende cura di tutti sti' ragazzi...poi vedo l'affanno della Madre a chiederci preghiere per avere la Grazia che Tu volga lo sguardo ai casi pietosi e faccia un miracolo... che poi devo pure ancora capire se concedi a Lei di farlo al posto tuo o Lei convince Te a venire al disperato e farglielo?>>
Dio la guardò come a reguardirla e alzò due dita .
<< Si vabbè, scusa, son già due le domande ma hai voglia ora quante me ne vengono. Dentro ho le cascate del Niagara, non le posso fermare, rassegnati o tappati un orecchio... Non ti scoraggerai certo per così poco? Vedo pure tutti sti' Santi altri, sti' Arcangeli e l'orda di Fratelli di Abul ...
No, no, a me non la dai a bere... Onnipotente? Sssssseee! Abbi pazienza, te li sei scelti bene quelli che dovevano riportare tutte quelle pagine di Bibbia fino ai giorni d'oggi, c'hanno fatto porre il pensiero, c'hanno fatto concentrare sui Tuoi miracoli e il fatto che Sei Onnipresente e intanto quell'altro miserabile s'approfittava per ben benino di chi s'è illuso .
N'altra come me quanto glie' manca secondo Te per passare dall'altra sponda? Perché dopo aver capito come stanno le cose dovrei sopportare e non spifferare tutto ai quattro venti?
Sai, se solo faccio il conto di quello che ho visto già solo questi ultimi 365 giorni...>> Lilli si fermò a far due conti muovendo le dita in aria come se stesse scrivendo con una penna invisibile <<...no scusa son 340 per ora...ma Tu capisci vero: un dubbio mi sarebbe venuto prima o poi. 

 Ti ringrazio per aver accettato questo appuntamento perche' sappiamo bene che fra 25giorni sarebbe stato troppo tardi per me: io l'anno che viene lo voglio vivere senza sto' dolore, col cuore libero di crederci ancora in Te.>>                                
Lilli si sentì riecheggiare dentro una parola fra quelle appena dette"Voglio"... per la prima volta in vita sua aveva detto voglio e non vorrei... che presunzione e poi  giusto adesso!
<<Fra 19giorni per molti rinasce pure Tuo figlio... scusa ma devi fare i complimenti a quel tuo assistente che è riuscito a farci credere fosse quella vera della sua nascita>>
Dio le lanciò un altro sguardo, stavolta però Lilli temette che l'avrebbe disintegrata in un cumulo di polvere leggermente fumante. Era rimasto talmente poco da bruciare in lei che sarebbe stato giustificato anche il poco fumo. Ma lo guardò sicura di sé dopo pochi secondi, il tempo di quella vignetta da fumetto che le era parsa in mente e dopo continuò portando il mento avanti come a dire "cosi è per me, inutile che ti giustifichi"
<<A gennaio non hai fatto nulla per la bimba. Ho sempre pensato che Tu almeno non ci lasciassi arrivare un dolore piu' grande di quello che siamo capaci di sopportare. Scusa ma non ci credo mica più? Febbraio hai lasciato che il Signor Hotuttoio mi fregasse la mamma, il fratello, la sorella e che insieme, come il trio napoletano "Pover a te' ", mi dimostrassero che non c'è legame di sangue che tenga davanti a quei pezzi di carta colorati coi numeri sopra. E io che ancora non riesco a mandare madre e fratello a fan...pardon... fuori dal mio cuore come meriterebbero...>>
Dio tenendo lo sguardo in terra mentre si lisciava la barba che toccava il pavimento... (e certo seduto su quella sediolina doveva per forza toccargli terra)... distese gli angoli della bocca in un sorriso fiero.
<< Ridi ridi Tu, ma lo sai vero che succede se mollo le redini del controllo? Mi perdi, te lo dico io! Iamm annanz : marzo...oh, marzo è stato il mese che mia nonna ha iniziato a cedere. Tu le sentivi le sue preghiere e sei rimasto solo ad ascoltare... No guarda sta' domanda me la risparmio... Sai come si dice "meglio ascoltare entrambe le campane prima di convincersi di una cosa ". Prima o poi ci rivediamo io e lei. Poi aprile... non ho mai visto tante bare in fila... Tutte le volte che penso alle guerre sparse su questa palla di Terra... e non hanno neanche una bara quei poveri lì. Sto male a ricordare, mi chiedo dove sta' tutta sta tua Onnipotenza? Lo sai che ormai quasi metà di questi figli è persa ...o abbiamo gia' sorpassato la striscia del 3/4?>>  Lilli riposo' i suoi occhi sul Padre senza ottenere cenno.
<<... perche' non lo combatti piu'? Sei a corto di personale e non te ne sei accorto? Lo posso capire, con tutto quel che ti diamo da fare... ma che c'è? Un Capo è come l'uomo che non deve chiedere mai? Io al posto Tuo piuttosto ammetterei di non essere infallibile, di essere arrivato al punto di aver bisogno di una mano in più, piuttosto che lasciare che quello là illuda e inganni anche i restanti che credono in Te. Mettila così...anzi prendila così: qui c'è crisi e Tu creeresti posti di lavoro a tempo indeterminato... ti pare poco come aiuto Tuo a noi e noi a Te??? -
Lilli iniziava a percepire quanto poco fosse poco piacevole fare un monologo, avere tutto il modo di svuotare il sacco ma non poter ottenere risposta, né minimo consenso.
Abul sembrava essersi dimenticato di lei. Di cosa poteva essere stato così rapito a chiacchierare?
Fra sé e sé pensò "Andiamo avanti sennò qua arriva Don Francesco sbadigliante a cacciarmi fuori ".
<< Il dubbio ha iniziato proprio ad aprile a mangiucchiarmi l'anima come zucchero filato e lo sai al dubbio l'azzeccosità piace. Maggio son stata presa a portarti mia figlia a diventare tua soldatessa. A quanto pare né lei né gli altri 32 ragazzi che lo sono diventati, son tanto convinti che gli stiamo facendo un
 favore . Anche lì capisco che devono ancora stare alla prova prima di potersi dare una risposta, ma lo sai che io mi son persa proprio alla loro età, in quel medesimo giorno. Vedi ancora mi illudo che Tu possa muovere un dito quando le cose sono molto recuperabili con poco. Invece aspetti guardando i mille altri gradi C° a cui arriva ogni cosa giorno dopo giorno. Siamo a giugno e la sorella di Paola è stata l'ennesima anima che ti si è donata sulla strada del ritorno e pure lì in quella famiglia, quella loro madre... ma quante gliene vuoi far sopportare ancora prima di intervenire? Non lo so come abbia avuto la forza di seguire i nipoti e la figlia malata terminale...ora suo marito. E quella raffica di cose assurde sui titoli di giornale? Sai che a giugno ho davvero creduto che Hotuttoio si stesse impadronendo della mia città?  Luglio e agosto và... mettiamoli insieme perché tanto la sofferenza di mia nonna l'hai sentita forte e chiara quand'è iniziata e quand'è finita. No, non c'arrivo a capire perché una donna che ha patito tanto tutta la vita, che da bambina è stata pure creduta morta e messa in bara... una donna che i tuoi assistenti hanno aiutato quando ci saresti dovuto essere Tu... perché alla fine patisce quel poco e ti riverisce pure scegliendo di venire a Te come Cristo in croce .
Non ho capito lei ma non capisco di più Te. Vedo che hai 10 dita come noi , ma le tue dovrebbero essere di un'Onnipotenza ognuna a sé stante: alzare un dito per non farla soffrire almeno in punto di morte, no eh????
Ma adesso vorrei solo capire egoisticamente quanto devo tenermi dentro questo dolore... non voglio fare lo sbaglio fatto di quando hai accolto mio padre, che ho vissuto nella rabbia e solo quando son stata pronta a dissolverla, ho iniziato a sentire quel male quietarsi. So che sta a me...Vorrei...>>
Lilli si vide come sdoppiata e un'altra sé davanti che tirava un sospiro di sollievo per esser tornata spontanemente a dire "vorrei" .
<<Vorrei solo risolvere qualcuno di questi interrogativi per non lasciarmi fregare da quello lì...ma quale e come? Infine gli ultimi quattro mesi... no, mi son stancata di farti l'elenco ...vedo che Ti si son già gonfiate le orecchie... che la Tua barba in questa mezz'ora si pure è avviata all'uscita. Le cose le sai, sai cosa provo e cosa penso di Te ogni volta che mi danno notizia del Giacomo morto in quel modo assurdo, della Maria andata senza poter salutare la sua bambina... ora lo zio di Et giusto per finire di decorare fresco fresco di dolore l'albero di Natale ...Vedi Tu che vuoi fare... ero venuta solo ad avvertirti che non ci credo più alla favola che Sei Onnipotente... quasi mi convinco che lo è  nostra Madre semprepresente, sempre a farsi in quattro all'infinito...però se Lei resta la mia unica speranza di fede non durerò alla lunga che chi finisce così poi inciampi presto o tardi nella rete di Hotuttoio! Magari fatti un block-notes se hai troppi impegni per ricordartelo!>>
A quel punto Lilli si alzò per andare a richiamare l'attenzione di Abul e dirgli che potevano tornare a casa. In cuore aveva un senso di sconfitta ennesima, d'impotenza infinita. In gola sentiva stringersi e nello stomaco pareva fosse strapiombato un masso preistorico.
Appena ebbe fatto il piccolo salto per non calpestare la lunga barba bianca, nel dare le spalle al Signore Dio, si sentì dire : 
<< Hai ragione... ho solo dieci dita come voi, sono solo un Padre con un numero infinito di figli, ho ricominciato da capo una volta e devo ricominciare ancora... ma stavo cercando la prossima Cristo che facesse redimere i suoi fratelli , qualcuno che annunciasse che non sono Onnipotente ma che lo sono solo quando voi tutti mi mostrate l'Amore senza misura! 
Lilli incurante di essere in chiesa urlò il nome di Abul e s'incamminò verso l'uscita. 
Aveva il senso di chiuso in gola sempre più persistente, quel masso che sembrava gonfiarsi nel suo stomaco... piangeva come mai fatto in vita sua. 
Finalmente aveva avuto La risposta. 
Ora stava a lei decidere se aiutarlo senza più giudicare o se passare la strada verso le luci del signor Hotuttoio!         
                                        By Stefania Vitaliano/Remember 

30 novembre 2012

Pane no-Knead e focaccia

Buongiorno a tutti, 
quello che state per leggere non è un post nuovo ma ripreso dall'altro mio blog che come avrete letto dal post precedente vorrei eliminare visto che prima o poi per questioni di spazio dovrò togliere da lì le foto.
Allora appena posso farò copiaincolla dei post che non voglio perdere per riportarli qui con giusto qualche foto e in dimensioni ridotte o che vedrò di caricare in hosting(ma devo capire bene come si fa).
Buona lettura e spero vi sia utile questo post...

   Pane e focaccia     9febbraio 2012

Eccolo, finalmente ho provato a fare il pane no-knead ossia senza impasto e devo dire che mezza pagnotta è andata divorata dai trettrè (io, marito e figlia) appena sfornato. Ho seguito la ricetta che vedete in questo video http://www.youtube.com/watch?v=1DRaa1kSbSM&list=UUQYIe7aiY-mvB7-8sFmZtDA&index=20&feature=plcp ... da cui capirete che se lo fa da solo un bimbo è di certo facile per chiunque.
L'ho fatto e rifatto e domani credo che proverò per la terza volta ma magari prima mi faccio una ricerca per capire se volessi rendere meno croccante (richiesta della figliola) la scorza cosa devo aggiungere... forse olio?Latte? Booh...vedremo.
Quello che so è che è buono. Per cuocerlo dato che serve qualcosa di coperto, ho usato una pirofila come quella che vedete dietro la pagnotta e dato che ne ho una proprio così e un'altra rotonda, la seconda volta che ho fatto questo pane, ho diviso in due l'impasto e son venute due pagnotte. Ma ho dimenticato di fotografarle insieme.
Ieri invece la spiripinzola voleva la focaccia che era un bel po' che non la facevo.
La ricetta è di un vecchissimo ricettario allegato ad una rivista che comprai i primi anni di nozze con cui si omaggiava i lettori unitamente a una bustina del lievito secco Mastrofornaio ( quello busta grigia e non il pizzaiolo busta gialla... che non mi piace per nulla). 
Ingredienti: 500gr farina,1busta lievito Mastrofornaio Paneangeli, 2cucchiaini di zucchero ( ho usato uno e mezzo di quello di canna grezzo), 1cucchiaino colmo di sale fino, 2cucchiai di olio extv,325-350ml di acqua tiepida,  rosmarino, olive denocciolate, sale grosso.
 Ho messo la farina mescolandoci la bustina di lievito secco, poi al centro ho messo sale, zucchero e olio, schiacciando un po' i tre ingredienti per amalgamarli fra loro.
 Ho aggiunto poco per volta 330ml di acqua e ottenuto questo impasto appiccicoso.
 Mi sono unta le mani e il tagliere per lavoralo  allargandolo con i pugni chiusi, riavvolgendolo e sbattendolo sul tagliere e dopo circa 10minuti di fatica l'ho cosparso di olio(la ricetta invece dice di cospargere la terrina di farina) per rimetterlo nella terrina coperto di un tovagliolo bagnato e strizzato.
 Poi messo a lievitare per 40minuti in luogo caldo ( l'ho messo in forno scaldato precedentemente a 50°-60° per pochi minuti) si riprende l'impasto per lavorarlo poco (a mani unte) al fine di mescolarci le olive(meglio se quelle condite con erbe), il rosmarino e qualche granello di sale grosso in superficie . Intanto accendete il forno a 220 (se elettrico, sennò 190 per il ventilato e 210 per quello a gas). Avevo trovato delle olive miste(veri e nere) all'Esselunga, una qualità greca condita (prezzemolo, olio di girasole, sale e aglio) con cui penavo di far altro, ma vista la richiesta le ho tagliuzzate dal nocciolo per mescolarle all'impasto e la focaccia è venuta ancora più buona.
Quindi stendere l'impasto sulla teglia cosparsa di olio
 Rimettete  tutto così condito a lievitare altri 20minuti e poi cuocete a 220 per 15minuti  (posizione nel forno altezza media).
Ecco si vede che non sono una brava fotografa perché ripresa nel forno con la luce del forno appunto sembra scura invece eccola qui:

Adesso avrei voglia di provare a fare una ricetta che ho mangiato da mia sorella tempo fa... la panzanella e magari col mio pane fatto in casa.
Intanto buonanotte e buon weekend... sperando sia tranquillo e che la neve non torni! Bella è bella ma noi non siamo efficienti per affrontarne i disagi... e chissà se mai lo diventeremo!
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...