2 dicembre 2012

Mi son fatta un regalo... e ve ne lascio uno!



Eh, sì, me lo son proprio fatto sto' regalino... perché era una delle cose a cui pensavo da mesi, mesi e mesi!
Da chi me le son fatte fare? 
Ne ho girati di siti appositi e infatti ultimamente avete visto che dal sito Moo ne avevo presi anche dei campioni, ma prima avevo già deciso che potevo provare a farle da una creativa come me... in fondo amo l'handmade e non solo farlo.
Poi così ci si dà una mano fra noi, no?
Quindi ho scelto JhoBbyes che ha il suo bel blog in cui trovate creazioni handmade e di grafica appunto.
Vi consiglio di rivolgervi a lei se volete etichette, cartellini e company... io l'ho trovata molto professionale e disponibile.

Ma adesso vi lascio e vi lascio con un mio(ovviamente lungo) racconto, scritto mi pare agli inizi del dicembre 2009 in cui si evidenzia alla fine un detto di Sant'Agostino: "la misura dell'Amore è l'Amore senza misura". 
Un racconto a cui sono legati tanti ricordi perchè in quel periodo scrivevo in  un forum che mi ha dato tanto per le persone che ho conosciuto e ancora oggi con una parte di queste amiche condivido una parte di me e della mia passione per la scrittura.
Buona domenica e buona lettura... 
IL COLLOQUIO
Seduta sugli scalini della maestosa Chiesa mentre la luce gialla l'illuminava, lei era intenta ora a guardare la sua ombra, ora ad alzare gli occhi sulle figure passanti oltre la cancellata.
Non riusciva a decidersi ad entrare. Sentiva che, una volta dentro, si sarebbe potuta pentire di ogni cosa la sua bocca avesse proferito.
La stanchezza fa brutti scherzi, la rabbia peggio. Il dolore di sapere che tanto era tutto inutile, che, se anche con la Sua probabile intercessione, lei avrebbe sentito comunque per il mondo quel dolore nel profondo vigile e attivo. Un dolore che le appariva come un suo problema. Si chiedeva che stava a fare li', perché mai fosse venuta a Lui ?
In fondo aveva sempre colloquiato a casa col Suo assistente e gli Altri che facevano da tuttofare. Oggi questo Santo e domani quell'altro li trascinava persino in bagno mentre faceva gli affari suoi,  in discorsi e suppliche, in richieste e ringraziamenti.
"Un po' assurdo" pensava Abul. E a lei aveva espresso questa perplessità il terzo giorno insieme. Lilli aveva risposto che un Angelo non doveva vedere il luogo in cui lei lo portava ma solo lei e sentire quel che aveva da dirGli. E  poteva dire al suo Capo che avrebbe potuto fare di meglio e creare giornate di... che so... 56ore.
L'Angelo smosse con brivido le ali pensando a che immane stanchezza avrebbe sentito in un caso del genere. Lei lo stava guardando aggrottando la fronte e si erano capiti al volo. Gli sorrise con un guizzo narciso.
Adesso però davanti a quella Chiesa sentiva su di lei lo sguardo di Giovanni e qualcuno dei suoi giovani che vagavano felici lì nello spiazzo. Provvedevano all'addobbo della cancellata e i cespugli per il Capo e tutti.
Le luci intermittenti poste di fronte stonavano un po' con la gentilezza e la discrezione di quei loro addobbi semplici, opera di bambini e adulti che badavano sempre all'essenza delle cose. Al di là della via invece si cercava solo di pubblicizzare il Signor Hotuttoio che a poco a poco aveva comprato mezzo mondo promettendo fortune e alimentando le illusioni di disperati senza speranze effettive.
Lilli sentiva solo di doverGli parlare prima che le signore Stanchezza e Rabbia l'accogliessero definitivamente in casa loro il giorno che, un passo più in là nel tempo, si fosse trovata pure lei ad ingrossare le fila di quei disperati.
Aveva mandato avanti Abul per avvertirLo che chiedeva un colloquio urgente, per fargli dire che lei avrebbe voluto parlare senza interruzioni. In cuor loro, entrambi sapevano che ce ne sarebbe voluta di forza di volontà per ascoltare il pentimento sugli arretrati di mezza vita.
Quando finalmente si decise si alzò e si tolse il cappello di lana. Si sistemò i capelli rossicci e si schiarì la voce delle idee.
Spinse la pesante porta con la spalla e guardò direttamente Lui, lì di fronte a sè. Gli avrebbe voluto dire: "Abbassa quei fari". Le sovvennero dei ricordi di quando era bambina. Sapeva solo concentrarsi sul suono dell'organo e l'ascolto dei canti, sui visi delle fanciulle così sicure di sè a boccheggiare parole osannanti. Si ricordò di quella ragazzina che era, prima di decidersi a smettere di andare da Lui e che sapeva avvertirne l'odore a mille miglia.
Lo vedeva accanto alla vecchietta col bastone, vicino alla madre stremata dalle brutture subite, lo sentiva nell'odore dell'incenso che la signora del primo piano amava emanare per profumare la casa.
Poi più nulla. Lilli aveva di colpo smesso di vederlo e sentirlo perché il Signor Hotuttoio le aveva rapito lo sguardo. Aveva iniziato a mostrale e ricordarle sempre più spesso che il suo Capo rischiava grosso e che di lì a poco avrebbe potuto cederGli il titolo tanto ambito.
Ma erano passati 20anni e sì, l'emerito pessimo Signor Hotuttoio ne aveva fatta di strada, ma tutta mettendo sgambetti e dando illusioni. A Lilli continuava a frullare in testa che tanto prima o poi delle cose false ci si accorge.
Da tale pensiero si rese conto che era per questo che non aveva perso la fiducia nel suo Capo, anche se non l'aveva voluto più incontrare di persona.
Adesso lì, davanti alla sua luce immensa e abbagliante lei pensò che, per farla pentire, Lui le avrebbe chiesto in cambio i suoi occhi. Ma, mentre pensava vide a poco a poco diminuire il bagliore e spuntargli avanti la Sua lunga barba bianca. Lui le stava tendendo un braccio intorno a cingerle le spalle per invitarla a sedersi accanto all'organo sulla destra dell'altare.
Lilli era stordita, confusa, il cuore a mille, la fronte sudata a tradirla dell'ansia e della paura, del senso di colpa e di vergogna. Tutte sensazioni che si erano impossessate di lei da qualche decina buona di minuti.
Lui si sedette su una sediolina da bimbi, quella della chierichetta Merylù. Poi la invitò silenziosamente, con un cenno del capo,  a sedersi sulla poltrona di velluto ambrato del parroco Don Francesco e la guardò come a dire:-"Allora?".
L'agitazione le salì. Aveva creduto che anche se poteva fare il suo monologo, pur senza sapere fin dove si sarebbe spinta, Lui finalmente le avrebbe risposto.
Guardò Abul preso a bisbigliare con San Giovanni Bosco, lì sotto l'arco di fronte sulla destra del corridoio.
"Mi risponderà vero Abul?". Avrebbe voluto chiedergli questo, ma Lui neanche si girava un attimo.
Le stava per sovvenire un'imprecazione di quelle che cominciano con "Dio mio"... ma che faccia tosta se non si fosse controllata e trattenuta con proprio l'Onnipotente lì accanto a lei. Dio scosse la testa e le fece avvertire una leggera impazienza di sentirla proferir pensieri e parole migliori...
Per un attimo Lilli sentì la voglia matta di essere riportata indietro nel tempo.
Per farsi forza e iniziare il suo monologo pensò al Signor Hotuttoio... a sua nonna che aveva accettato di andare a Lui con sofferenza, alle cose assurde della vita come la notizia di quella piccola di sei mesi morta nel sonno...
La rabbia le salì dentro e iniziò:
<< Senti Signore io ho bisogno di una risposta: ma tu sei davvero Onnipotente??? No perché sai, guardo Abul che aiuta me e San Giovanni che si prende cura di tutti sti' ragazzi...poi vedo l'affanno della Madre a chiederci preghiere per avere la Grazia che Tu volga lo sguardo ai casi pietosi e faccia un miracolo... che poi devo pure ancora capire se concedi a Lei di farlo al posto tuo o Lei convince Te a venire al disperato e farglielo?>>
Dio la guardò come a reguardirla e alzò due dita .
<< Si vabbè, scusa, son già due le domande ma hai voglia ora quante me ne vengono. Dentro ho le cascate del Niagara, non le posso fermare, rassegnati o tappati un orecchio... Non ti scoraggerai certo per così poco? Vedo pure tutti sti' Santi altri, sti' Arcangeli e l'orda di Fratelli di Abul ...
No, no, a me non la dai a bere... Onnipotente? Sssssseee! Abbi pazienza, te li sei scelti bene quelli che dovevano riportare tutte quelle pagine di Bibbia fino ai giorni d'oggi, c'hanno fatto porre il pensiero, c'hanno fatto concentrare sui Tuoi miracoli e il fatto che Sei Onnipresente e intanto quell'altro miserabile s'approfittava per ben benino di chi s'è illuso .
N'altra come me quanto glie' manca secondo Te per passare dall'altra sponda? Perché dopo aver capito come stanno le cose dovrei sopportare e non spifferare tutto ai quattro venti?
Sai, se solo faccio il conto di quello che ho visto già solo questi ultimi 365 giorni...>> Lilli si fermò a far due conti muovendo le dita in aria come se stesse scrivendo con una penna invisibile <<...no scusa son 340 per ora...ma Tu capisci vero: un dubbio mi sarebbe venuto prima o poi. 

 Ti ringrazio per aver accettato questo appuntamento perche' sappiamo bene che fra 25giorni sarebbe stato troppo tardi per me: io l'anno che viene lo voglio vivere senza sto' dolore, col cuore libero di crederci ancora in Te.>>                                
Lilli si sentì riecheggiare dentro una parola fra quelle appena dette"Voglio"... per la prima volta in vita sua aveva detto voglio e non vorrei... che presunzione e poi  giusto adesso!
<<Fra 19giorni per molti rinasce pure Tuo figlio... scusa ma devi fare i complimenti a quel tuo assistente che è riuscito a farci credere fosse quella vera della sua nascita>>
Dio le lanciò un altro sguardo, stavolta però Lilli temette che l'avrebbe disintegrata in un cumulo di polvere leggermente fumante. Era rimasto talmente poco da bruciare in lei che sarebbe stato giustificato anche il poco fumo. Ma lo guardò sicura di sé dopo pochi secondi, il tempo di quella vignetta da fumetto che le era parsa in mente e dopo continuò portando il mento avanti come a dire "cosi è per me, inutile che ti giustifichi"
<<A gennaio non hai fatto nulla per la bimba. Ho sempre pensato che Tu almeno non ci lasciassi arrivare un dolore piu' grande di quello che siamo capaci di sopportare. Scusa ma non ci credo mica più? Febbraio hai lasciato che il Signor Hotuttoio mi fregasse la mamma, il fratello, la sorella e che insieme, come il trio napoletano "Pover a te' ", mi dimostrassero che non c'è legame di sangue che tenga davanti a quei pezzi di carta colorati coi numeri sopra. E io che ancora non riesco a mandare madre e fratello a fan...pardon... fuori dal mio cuore come meriterebbero...>>
Dio tenendo lo sguardo in terra mentre si lisciava la barba che toccava il pavimento... (e certo seduto su quella sediolina doveva per forza toccargli terra)... distese gli angoli della bocca in un sorriso fiero.
<< Ridi ridi Tu, ma lo sai vero che succede se mollo le redini del controllo? Mi perdi, te lo dico io! Iamm annanz : marzo...oh, marzo è stato il mese che mia nonna ha iniziato a cedere. Tu le sentivi le sue preghiere e sei rimasto solo ad ascoltare... No guarda sta' domanda me la risparmio... Sai come si dice "meglio ascoltare entrambe le campane prima di convincersi di una cosa ". Prima o poi ci rivediamo io e lei. Poi aprile... non ho mai visto tante bare in fila... Tutte le volte che penso alle guerre sparse su questa palla di Terra... e non hanno neanche una bara quei poveri lì. Sto male a ricordare, mi chiedo dove sta' tutta sta tua Onnipotenza? Lo sai che ormai quasi metà di questi figli è persa ...o abbiamo gia' sorpassato la striscia del 3/4?>>  Lilli riposo' i suoi occhi sul Padre senza ottenere cenno.
<<... perche' non lo combatti piu'? Sei a corto di personale e non te ne sei accorto? Lo posso capire, con tutto quel che ti diamo da fare... ma che c'è? Un Capo è come l'uomo che non deve chiedere mai? Io al posto Tuo piuttosto ammetterei di non essere infallibile, di essere arrivato al punto di aver bisogno di una mano in più, piuttosto che lasciare che quello là illuda e inganni anche i restanti che credono in Te. Mettila così...anzi prendila così: qui c'è crisi e Tu creeresti posti di lavoro a tempo indeterminato... ti pare poco come aiuto Tuo a noi e noi a Te??? -
Lilli iniziava a percepire quanto poco fosse poco piacevole fare un monologo, avere tutto il modo di svuotare il sacco ma non poter ottenere risposta, né minimo consenso.
Abul sembrava essersi dimenticato di lei. Di cosa poteva essere stato così rapito a chiacchierare?
Fra sé e sé pensò "Andiamo avanti sennò qua arriva Don Francesco sbadigliante a cacciarmi fuori ".
<< Il dubbio ha iniziato proprio ad aprile a mangiucchiarmi l'anima come zucchero filato e lo sai al dubbio l'azzeccosità piace. Maggio son stata presa a portarti mia figlia a diventare tua soldatessa. A quanto pare né lei né gli altri 32 ragazzi che lo sono diventati, son tanto convinti che gli stiamo facendo un
 favore . Anche lì capisco che devono ancora stare alla prova prima di potersi dare una risposta, ma lo sai che io mi son persa proprio alla loro età, in quel medesimo giorno. Vedi ancora mi illudo che Tu possa muovere un dito quando le cose sono molto recuperabili con poco. Invece aspetti guardando i mille altri gradi C° a cui arriva ogni cosa giorno dopo giorno. Siamo a giugno e la sorella di Paola è stata l'ennesima anima che ti si è donata sulla strada del ritorno e pure lì in quella famiglia, quella loro madre... ma quante gliene vuoi far sopportare ancora prima di intervenire? Non lo so come abbia avuto la forza di seguire i nipoti e la figlia malata terminale...ora suo marito. E quella raffica di cose assurde sui titoli di giornale? Sai che a giugno ho davvero creduto che Hotuttoio si stesse impadronendo della mia città?  Luglio e agosto và... mettiamoli insieme perché tanto la sofferenza di mia nonna l'hai sentita forte e chiara quand'è iniziata e quand'è finita. No, non c'arrivo a capire perché una donna che ha patito tanto tutta la vita, che da bambina è stata pure creduta morta e messa in bara... una donna che i tuoi assistenti hanno aiutato quando ci saresti dovuto essere Tu... perché alla fine patisce quel poco e ti riverisce pure scegliendo di venire a Te come Cristo in croce .
Non ho capito lei ma non capisco di più Te. Vedo che hai 10 dita come noi , ma le tue dovrebbero essere di un'Onnipotenza ognuna a sé stante: alzare un dito per non farla soffrire almeno in punto di morte, no eh????
Ma adesso vorrei solo capire egoisticamente quanto devo tenermi dentro questo dolore... non voglio fare lo sbaglio fatto di quando hai accolto mio padre, che ho vissuto nella rabbia e solo quando son stata pronta a dissolverla, ho iniziato a sentire quel male quietarsi. So che sta a me...Vorrei...>>
Lilli si vide come sdoppiata e un'altra sé davanti che tirava un sospiro di sollievo per esser tornata spontanemente a dire "vorrei" .
<<Vorrei solo risolvere qualcuno di questi interrogativi per non lasciarmi fregare da quello lì...ma quale e come? Infine gli ultimi quattro mesi... no, mi son stancata di farti l'elenco ...vedo che Ti si son già gonfiate le orecchie... che la Tua barba in questa mezz'ora si pure è avviata all'uscita. Le cose le sai, sai cosa provo e cosa penso di Te ogni volta che mi danno notizia del Giacomo morto in quel modo assurdo, della Maria andata senza poter salutare la sua bambina... ora lo zio di Et giusto per finire di decorare fresco fresco di dolore l'albero di Natale ...Vedi Tu che vuoi fare... ero venuta solo ad avvertirti che non ci credo più alla favola che Sei Onnipotente... quasi mi convinco che lo è  nostra Madre semprepresente, sempre a farsi in quattro all'infinito...però se Lei resta la mia unica speranza di fede non durerò alla lunga che chi finisce così poi inciampi presto o tardi nella rete di Hotuttoio! Magari fatti un block-notes se hai troppi impegni per ricordartelo!>>
A quel punto Lilli si alzò per andare a richiamare l'attenzione di Abul e dirgli che potevano tornare a casa. In cuore aveva un senso di sconfitta ennesima, d'impotenza infinita. In gola sentiva stringersi e nello stomaco pareva fosse strapiombato un masso preistorico.
Appena ebbe fatto il piccolo salto per non calpestare la lunga barba bianca, nel dare le spalle al Signore Dio, si sentì dire : 
<< Hai ragione... ho solo dieci dita come voi, sono solo un Padre con un numero infinito di figli, ho ricominciato da capo una volta e devo ricominciare ancora... ma stavo cercando la prossima Cristo che facesse redimere i suoi fratelli , qualcuno che annunciasse che non sono Onnipotente ma che lo sono solo quando voi tutti mi mostrate l'Amore senza misura! 
Lilli incurante di essere in chiesa urlò il nome di Abul e s'incamminò verso l'uscita. 
Aveva il senso di chiuso in gola sempre più persistente, quel masso che sembrava gonfiarsi nel suo stomaco... piangeva come mai fatto in vita sua. 
Finalmente aveva avuto La risposta. 
Ora stava a lei decidere se aiutarlo senza più giudicare o se passare la strada verso le luci del signor Hotuttoio!         
                                        By Stefania Vitaliano/Remember 

11 commenti:

Lufantasygioie ha detto...

molto carine!
Buona domenica
Lu

❀~ Simo ♥~ ha detto...

Un racconto che fa riflettere! Buona domenica e complimenti per i biglietti

lella ha detto...

Un abbraccio, un complimento per la tua creatività anche letteraria (che invidio: non mi esce mai niente di creativo dalla penna!) e l'augurio di un bellissimo dicembre!❤♥❤

antonella ha detto...

Intanto ti lascio un saluto, ma poi torno per leggere il racconto. Adesso mi bruciano gli occhi, sono troppo stanca e voglio leggerlo per bene. Notte..

Mammadibea ha detto...

Hai proprio ragione, Dio non è un mago, ma un Padre, un Padre vero, che non comanda i propri figli come fossero burattini: ci lascia liberi di scegliere il bene o il male, e ogni uomo, credente o non credente, sa bene che la scelta del primo rende la propria vita piena e completa.
Brava!
Un abbraccio,
Ale Mammadibea

lilybets ha detto...

Ciao cara,sai che abbiamo in comune la passione per la scrittura...finalmente ho aggiunto una parte di racconto,c'erano troppe riflessioni,come conclusive,ma non conclusive e quello mi bloccava,spero di avere dato un senso a tutto il racconto,te lo passo a breve,dai una lettura,correzione eventuale e poi lo condividiamo,ok?Grazie per le tue belle parole sul mio blog,purtroppo,come nella vita anche nel mondo dei blog va avanti tropp gente arrivista e falsa,io da oggi li ignoro e mi piacerebbe tanto che chi ha un blog seguisse chi ci mette il cuore,non solo divismo!

ElenaTerenzi ha detto...

Anche io ho fatto fare sullo stesso blog le etichette e mi sono trovata benissimo!

RobbyRoby ha detto...

ciao
brava. Hai scritto un bel racconto, racconto che fa riflettere.

TheSweetColours ha detto...

Anche io mi sono rivolta a MariaRosa!

Lufantasygioie ha detto...

ciao Stefaniapasso per un saluto!
Lu

Adriana ha detto...

Bello vedere che qualcuno in questi giorni è più ispirato di me dalla scrittura. Io sono così svogliata...

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