30 maggio 2012

Che diamine facevo.... ???

Salve,
salve lettori/lettrici, passanti, amici e nemici,
salve mondo e ... sottomondo!
... cribbio... ormai dico più salve che buongiorno o buona giornata! Ci riflettevo ieri sera, dopo la mattinata angosciante per quanto appreso dalle zone dei terremotati emiliani e per le altre scosse avvertite anche qui a Spezia. 
A loro il mio abbraccio speranzoso che finisca presto la loro tortura... 
anche se col pensiero ancora agli aquilani, con la lettura che sia una nuova faglia

quella che sta provocando terremoti in zone a bassa sismicità, dentro mi sento regredire alla forma di pessimismo che avevo da ragazzina!

 «Dopo il terremoto di ieri non sarei sorpreso se ne arrivassero altri. E potrebbero essere anche più violenti —precisa il presidente dell’Ingv —. È vero che il territorio ha fama di essere abbastanza tranquillo storicamentema ciò non esclude che possano esserci sismi di magnitudo più elevata». Infatti già nel 1117 nel Veronese si raggiunsero i 6.4 gradi della scala Richter e nell’Asolano si arrivò anche a 6.6 gradi nel 1695. La prevenzione «Quanto è accaduto dobbiamo vederlo positivamente—afferma Giardini— perché è un campanello d’allarme per la popolazione e le amministrazioni. Siamo stati fortunati che gli ipocentri erano profondi. Noi viviamo in un Paese interamente sismico e non dobbiamo dimenticarlo....

Vorrei imprecare. Quanta fatica per portare avanti le speranze? E per migliorare se stessi su qualcosa?
Adesso, dopo questo e un ultimo anno personale pessimo anche su tutto il resto, mi sembra di aver camminato verso un miraggio nel deserto. 
Ma consapevole che c'è di peggio, che siamo formiche che devono vedersi affondare il formicaio ad ogni pioggia e ricominciare sempre a costruirne uno nuovo, ho concluso che deve essere come quel detto: "Finchè c'è vita c'è speranza". Sì, sarà meglio ripartire da questo!

Quando sull'autobus ho visto una scolaresca di ragazzi delle superiori fuori seduti sui gradini davanti la posta centrale, ho pensato ci fosse uno sciopero, qualche contestazione ! Ma nel giro di pochi minuti, il tempo che il semaforo divenisse verde e:
- ho sentito uno in piedi , con gli auricolari, dire alla signora con cui interloquiva, ma a gran voce (come per far sentire a tutti) : " E'stato di 5.8 " . 
Un tonfo in corpo... un blocco fra gola e stomaco. Una sensazione di botta di clava  alle tempie e un egoistico "Dio ti ringrazio per avermi risparmiata stavolta". Sì, ho ringraziato per non averlo sentito visto il tran tran dell'autobus .
- nello stesso momento mi ha chiamata il marito per assicurarsi stessi bene e ho visto sfilarmi davanti masse di persone raggruppate sotto i palazzi, radunate nella ormai prossima piazza del  comune ... tutti scappavano dagli uffici e appartamenti. 

Sono scesa pur se non a destinazione perché volevo tornarmene a casa, andare a prendere mia figlia a scuola... immaginavo che il tempo di ritornare e lei forse sarebbe già stata a casa. La scuola è letteralmente accanto casa ed è a due piani.
Ho prima chiamato mia madre per sapere se si era svegliata, se l'avesse sentito. Mi ha detto che era stato molto leggero. Mentiva perché sa come mi agito. 

Erano giorni che non uscivo, avevo bisogno di stare sola, di camminare, di prenderla con calma... ma a quel punto ero spersa, la testa pensava mille cose.
Prima di uscire avevo afferrato il manico del borsone delle emergenze che dalla scossa di gennaio ... anzi dal terremoto del dicembre di due anni fa, è sempre pieno di quelle poche cose che possono servire se si deve stare fuori qualche giorno. Un misero borsone per 3 e quello di mia madre in camera sua! 
Dal 20 di questo mese era tornato accanto alla porta. 
Ieri mattina avevo afferrato quel manico perché volevo toglierlo da lì, volevo finalmente dirmi " ok , è passata anche stavolta". 
Perché non l'ho fatto? L'ho capito più tardi.
E pensare che potevo capirlo prima. Quella notte mia figlia si era alzata dicendo per la prima volta"ho passato una notte per nulla tranquilla". Mi sembrava una grande nel dirlo! Io avevo avuto dei giramenti di testa appena sveglia e il pomeriggio di lunedì avevo avuto l'impressione di un movimento sussultorio verso le 17 e non so quanti minuti! Ma nessuno dei miei cari aveva mosso ciglio e pensavo di aver immaginato. Ho tenuto per me  conscia che  l'angoscia era ancora stra-viva !
Come poteva essere altrimenti se lì, a Modena e dintorni le scosse si stavano susseguendo da giorni e giorni?

"Quante volte ti ho detto di portarti il cellulare?" questo sarebbe uscito dalla mia bocca appena avrei rivisto mia figlia. Detesto i telefoni ma benedetti siano in certi frangenti! 
Mi sono beccata in  testa per non essere rimasta in città .
Poi un ultimo sguardo all'aggomerato di persone in piazza  e ho risposto  a mia madre che il tempo di fare la spesa e sarei rincasata, che stesse con il suo orecchio un po' sordo ben attenta se bussava mia figlia e che mi facesse chiamare.
Invece... 
Prossima al supermercato mi son resa conto che era martedì, che c'era anche il mercato lì,  che mi serviva un taglierino e di certo avrei trovato la bancarella di cose a 1 euro. Mi ci sono allungata, sarebbe stato un quarto d'ora in più poi per tornare indietro al supermercato.

Fra la gente a passo di lumaca, le chiacchiere sull'appena trascorsa scossa, la calma di tanti... mi son chiesta "Che diavolo sto facendo?" Gran parte di me voleva tornare indietro, avevo paura di altre scosse, volevo essere con mia figlia e  mia madre...
Invece ...
Assurdo, ma l'ho lasciata vinta alla parte più minuta ma più forte in questo periodo e che mi porta verso nuovi comportamenti: dovevo fare quel che avevo pensato uscendo di casa, dovevo evitare di cambiare il corso delle cose! 
Mi sentivo assurda, spaesata dentro ma anche troppo concentrata su me stessa. Mi son rammendata che questo è quello che ho scelto per un po', quindi...

Quando alle 11 ero sull'autobus di ritorno (e dovevo anche cambiare a metà strada, aspettandone un altro), mi son resa conto che per la prima volta non mi ero lasciata preda dell'ansia, dall'angoscia, dalla paura. Un gran passo per me, grande quanto  lo so solo io!
Sono scesa in attesa del cambio ho guardato il cell. e c'era un messaggio di mia cognata I. "Stefy tutto ok?" . Era lì da un po' e non l'avevo sentito. 
L'ho chiamata e come un cartellone in testa avevo davanti solo la frase"Non l'ho sentito". Solo questo le ho detto. Mi son dimenticata di chiedere se da loro si fosse avvertito, per chiederle invece come stava !

A casa non riuscivo a far granché quand'ho visto che mia figlia non era tornata. Non volevo scendere a prenderla. Perché? 
"Ma che diavolo sto facendo?" me lo son chiesto di nuovo. 
Forse non volevo trasferirle la mia ansia, forse volevo che la cosa le servisse una buona volta per farle imparare a tenere il cellulare con sé. 
A quest'ora se non erano tornati di certo erano seduti nel parco antistante la scuola. E lì era più al sicuro che al nostro secondo(come fosse quarto però) piano di casa. Questo pensiero brulicante fra tutto il resto, mi stava chiarendo le mie decisioni - non decisioni.

Poco prima delle 13 esatte altra scossa e son corsa fuori al balcone a vedere che i ragazzi stavano tornando... mia figlia è rincasata e mi ha trucidata il suo sguardo: perché non ero andata a prenderla?
Me lo sono chiesta, ormai col senso di colpa e me l'ha chiesto proprio limpido così.
Non le ho spiegato subito... le è venuto da piangere e ha scaricato la tensione... sono venute fuori anche le mie di lacrime. Ci siamo schiaffeggiate emotivamente, raccontate, consolate... e scusate.
Non abbraccio facilmente ... ma lo faccio tutte le sere per darle la buonanotte come vuole lei.
Lì l'ho abbracciata ... per sentirmi abbracciare!

Tutto il giorno non ho combinato nulla, sono stata tanto al pc, non volevo ascoltare Tg, volevo leggerne, vedere i video da youtube, emailare con le amiche, leggere da voi nei blog.
Verso le 17 mi sentivo venir meno e mi son addormentata un po'. Sapevo che la nottata sarebbe stata dura. Ho dormito (?) vestita sul divano in camera di mia figlia. Stamane mi fa male qualcosa... sì, l'anima! 
Oggi mi sono bloccata in casa anche se c'era da andare alla posta. Sto scrivendo per ricordare, forse per esorcizzare la paura... forse per esserci se mia figlia dovesse aspettarsi che la vada a prendere subito! No, oggi non vince la mia parte minuta orrendamente/meravigliosamente strafottente!


http://cnt.rm.ingv.it/ 
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Se si ha voglia di aiutare questa popolazione colpita, trovate  info (sopra il post)  cliccando qui:  
http://lalunadistefylu.blogspot.it/p/se-hai-voglia-di-aiutare.html

10 commenti:

Gabe ha detto...

il tuo post induce a tante riflessioni:paura ,sbigottimento,precarietà,ogni parte d'Italia non è immune dagli eventi sismici e l'angoscia di questo ultimo periodo porta al pensiero solidale per tante persone,che se hanno avuto la fortuna di sopravvivere,hanno perso casa lavoro e certezza per il futuro,un abbraccio

antonella ha detto...

Piano piano, un passo dopo l'altro e respira, non perderti.
Un abbraccio....

elsa ha detto...

Non prenderti colpe che non hai!
Fa come ha detto Antonella, respira piano e vai avanti tutto si risolverà
Ti sono vicina.
Elsa

Ho risposto alle tue domande del premio sul mio blog

❀~ Simo ♥~ ha detto...

E' lodevole vedere lo spirito combattivo di tutti coloro che sono stati colpiti dal terremoto....la voglia di ricominciare a ricostruire e il dolore per chi ha pagato con la propria vita
Un abbraccio

Ale ha detto...

Anche oggi mi sento un po' così... non so neanch'io come. Eppure siamo lontane, mi chiedo perchè tanta paura... Un abbraccio grande.

Lufantasygioie ha detto...

nulla è facile,soprattutto vivere.
Fatti coraggio
baci
Lu

valentina ha detto...

Ciao!!ho letto il tuo commento sul mio Blog e sono subito passata dal tuo!!
Ho letto il tuo post e quella sensazione di paura forte l'ho avuta anch'io seppure siamo molto lantani...
a presto
Valentina

TheSweetColours ha detto...

Spero solo che finisca tutto presto... Ho troppa paura e pure sono di Napoli!

Anonimo ha detto...

Ciao Stefy, passo da te dopo tanto tempo, consapevole che questi ultimi avvenimenti ti abbiano riportato tanta ansia. Un post sulla mia bacheca Fb ha riportato il mio pensiero a te e ai tuoi racconti a quel borsone, che ritrovo qui in questo post. Anche se lontana, ti sono vicina, ora, col pensiero e con un abbraccio. Avevo voglia anche io, seppur non coinvolta direttamente di plasmare per scritto alcuni pensieri, così come riesci a far tu, sempre molto bene.Un bacione grande Stefy, Anna.

Irismay ha detto...

Credo che il terremoto sia una delle cose più brutte in assoluto...
Speriamo che il buon Dio ci metta le mani...
Un abbraccio

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